LA LOCANDA ALLA FINE DEI MONDI

dove i commensali giocano a raccontare storie

L'uomo del volo

Al mio rientro dalla campagna contro i Turchi, incontrai un eccentrico filosofo che studiando i disegni di Leonardo Da Vinci era sicuro di riuscire a costruire una macchina volante che sfruttando le correnti dell'aria avrebbe permesso all'uomo di viaggiare nel cielo.

Incuriosito e appassionato dall'idea mi offrii di aiutarlo.

La macchina ricordava molto la forma di un aquilone con opportuni attacchi per le braccia e le gambe.

Dopo altri due anni di prove su aquiloni di dimensioni man mano crescenti, riuscimmo alla fine ad ottenere un prototipo della macchina adatta all'uomo.

Così finalmente arrivò il giorno della prima prova. Ci portammo sopra un colle vicino a Fussen in Baviera. Fissai alle mie spalle tramite cinghie l'aquilone e correndo lungo il pendio raggiunsi la velocità necessaria per staccarmi dal suolo.

I primi tentativi furono dei lunghi salti, poi decisi che mi sarei lanciato verso un precipizio per buttarmi nel vuoto.

Riuscii a librarmi in volo per diversi minuti, era più semplice di quello che pensavo e l'esperienza avuta durante le prove dei giorni precedenti mi permise di allontanarmi di diversi chilometri dal punto di decollo.

Stavo per attingermi all'atterraggio quando un improvviso movimento d'aria ascensionale mi spinse contro la mia volontà verso l'alto.

Dalla nuova posizione mi accorsi che dietro il colle si stava sviluppando velocemente un temporale, l'aria che mi investiva vi veniva risucchiata dentro alimentandolo di calore ed energia.

Qualsiasi cosa facessi per allontanarmi fallì, venivo trascinato sempre più verso le minacciose nubi, finché mi ritrovai inghiottito da questo mostro dell'aria!

Venivo spinto sempre più verso l'alto, non vedevo nulla oltre al grigiore delle nubi che più mi innalzavo più diventava scuro. Poi i lampi iniziarono ad illuminare il mio forzato viaggio.

Durante le brevi scariche dei lampi vedevo l'enorme antro in cui mi trovavo, la grandine iniziò a vorticarmi intorno danneggiando le parti più delicate del mio velivolo.Tentai più volte di manovrare per fuggire dalle zone più turbolente e dai fiumi di grandine.

Ero ormai nella nube da 10 minuti e il respiro iniziava a mancarmi, le pulsazioni del cuore mi rombavano nelle orecchie, mi era difficile mantenere la concentrazione della mente quando...rischiarate dai lampi, vidi due figure alate avvicinarsi alle estremità delle mie ali.

Erano, dal poco che riuscii a vedere, alte intorno ai 3 metri con un'apertura alare di 15, le ali membranose come quelle dei pipistrelli!

Mi afferrarono portandomi più velocemente nel gelo e nell'oscurità del temporale. Continuarono fino a che arrivammo oltre le nuvole, davanti a me il buio del piano siderale sotto l'enorme nube illuminata dal bagliore dei lampi.

Non riuscivo più a respirare, probabilmente per la mancanza d'aria a quelle altitudini, e alla fine persi conoscenza.

Mi risvegliai vicino a questa locanda, senza la terribile compagnia dei due mostruosi esseri alati...