LA LOCANDA ALLA FINE DEI MONDI

dove i commensali giocano a raccontare storie

Epilogo Locanda 2014: Gioppino

Gioppino non l'aveva mica capita quella storia lì della tempesta. Di sicuro aveva scombussolato su tutto.

Era partito per scoprire che fine avesse fatto il suo amico Pacì Paciana, invece si era ritrovato a bere con il brigante sbagliato.
Voleva restituire ad Arlecchino la sua maschera, ma al tavolo aveva trovato la sua morosa Colombina e Pierrot con il muso lungo a farle la corte.
E c'era anche un altro po' di gente strana, tra un dottore che non era Balanzone, un bravo ragazzo con i pungiglioni nei diti che poi se li è tolti, un carpentiere con la faccia tutta insanguinata, una ragazza arrabbiata nera che gli aveva dato dello stupido (non le hanno insegnato che non sta bene chiamare subito la gente per nome), un signore con il capello elegante che ci piacevano i dolci, un altro con il cappello cattivo che ci piaceva la guerra, un lungagnone che ce l'aveva su con un certo Nobel e il suo vecchio amico Nome Di Nome. Ah sì, e anche il locandiere che disegnava su Arlecchino e faceva i versi, ma non tipo gli animali.
Tutte persone simpatiche, per star bene in osteria a ridere e mangiare, scherzare e mangiare, chiacchierare e mangiare.
Però alla fine un Gioppino deve tornare a casa, dalla sua Margina e dal suo Bortolino. Meglio con la pancia piena, perché nella sua testa di legno lezioni non ci entrano mica.
Eppure, la prossima volta che il cielo si guasterà, dalle sue parti a Zanica, il burattino ripenserà di sicuro alla Locanda, alle sue storie, ai suoi avventori... Alla sua polenta!