LA LOCANDA ALLA FINE DEI MONDI

dove i commensali giocano a raccontare storie

Epilogo Locanda 2014: Edward Mani di Forbice

Prese l'uscita della locanda e si ritrovò d'incanto nel suo castello. Rimase sulla soglia, si guardò attorno, registrava tutti i particolari. Il familiare silenzio pareva assordante.

Quella sera fece una cosa che non aveva mai fatto prima. C'era una stanza del maniero che non aveva ancora mai esplorato, una pesante porta ed una scomoda maniglia si erano sempre frapposte tra lui e ciò che dentro vi era custodito: la biblioteca.
Edward vi entrò. Accese una candela, immaginò suo padre l'Inventore, anni prima, intento a cercare libri da leggergli, aneddoti da insegnargli, storie per accompagnarlo nella notte.
Era ancora lì sul tavolo, un vecchio volume rilegato e polveroso. Con le mani tremanti Edward sfogliò le pagine fino a trovare il capitolo che stava cercando:
"A questo punto il sogno finì, e Pinocchio si svegliò con tanto d’occhi spalancati.
Ora immaginatevi voi quale fu la sua meraviglia quando, svegliandosi, si accòrse che non era piú un burattino di legno: ma che era diventato, invece, un ragazzo come tutti gli altri. Dette un’occhiata all’intorno e invece delle solite pareti di paglia della capanna, vide una bella camerina ammobiliata e agghindata con una semplicità quasi elegante. Saltando giú dal letto, trovò preparato un bel vestiario nuovo, un berretto nuovo e un pajo di stivaletti di pelle, che gli tornavano una vera pittura. Andò a guardarsi allo specchio, e gli parve d’essere un altro. Non vide più riflessa la solita immagine della marionetta di legno, ma vide l’immagine vispa e intelligente di un bel fanciullo coi capelli castagni, cogli occhi celesti e con un’aria allegra e festosa come una pasqua di rose."

Sorrise, si avvicinò alla finestra, cercò con lo sguardo una casetta tra le tante nella città addormentata. Forse, uscendo adesso, l'avrebbe trovata ancora sveglia: Kim che balla sotto la neve, o seduta sul suo letto, con lo sguardo sognante perso nel vuoto.