LA LOCANDA ALLA FINE DEI MONDI

dove i commensali giocano a raccontare storie

Epilogo Locanda 2014: Patrick Bateman

La pesante porta in legno della Locanda si chiuse alle sue spalle e Patrick si ritrovò sul sentiero che aveva lasciato. Il cielo era ancora scuro ma aveva smesso di piovere, nell'aria aleggiava un odore di terra bagnata.
Il rumore intermittente della macchina lo fece ritornare sui suoi passi. Trovò il bagagliaio ancora aperto, esattamente come lo aveva lasciato. D'un tratto si ricordò il motivo per cui era lì, fece un sospiro e lanciò svogliatamente il martello che stringeva in mano, nel bagagliaio della macchina.
Si girò e vide che il sacco era lì nella fossa, da quello che ricordava non si era mosso.
Si decise a ricoprire tutto con terra e foglie.
Raccolse minuziosamente i denti bianchi che erano rimasti sparpagliati tutt'intorno. Non ricordava esattamente quanto tempo fosse passato.
Li guardò nel palmo della mano, li contò velocemente e li fece scivolare in un fazzoletto di lino profumato di mandarino e bergamotto dove erano state ricamate una P ed una B. Con un rapido movimento infilò il fagottino nella tasca dei pantaloni.

Improvvisamente una scossa gelida gli percorse i nervi della spina dorsale fino alla nuca. La sua prenotazione al Dorsia... Non aveva più confermato il tavolo! A stento Patrick soppresse un urlo di rabbia.

Si guardò attorno per verificare di non aver lasciato nulla e poi salì sulla macchina dopo aver chiuso il bagagliaio. Con un ruggito metallico la macchina scomparve lungo la strada.